Sebbene gli eventi proposti dall’associazione Inter Artes nella persona e “custode” del tempio in Via della Volta Buia, Barbara Aniello, siano sempre di grande impatto, domenica scorsa, il pubblico presente è stato dolcemente trascinato in un affascinante e sconosciuto viaggio dentro sé stesso.
Emmy Parisi e Massimo Zarghetta, che si occupano di Biosofia, Focusing e Counseling, con la loro pace interiore che trapela dai loro sguardi e dalla soavità di ogni parola pronunciata, hanno incantato i presenti proponendo degli esercizi, apparentemente semplici, eppure in grado di portare l’interlocutore all’interno di sé.
La Biosofia dà voce al corpo, è un sapere attraverso il corpo e il Focusing è la capacità di prestare attenzione a sensazioni e desideri che non sono ancora stati espressi dalla mente.
Come dice il suo nome, “la mente mente” e il corpo, invece, “sa”.
Ascoltare il nostro corpo non significa considerare esclusivamente le sensazioni fisiche, ma “tendere l’orecchio” a ciò che avviene all’interno di noi, nel qui ed ora. Ad esempio: seguire il suono dell’aria fredda che entra nelle nostre narici durante l’inspirazione per poi uscirne calda nell’espirazione, significa permettere alla parte più intuitiva di noi di lasciarci guidare, magari riuscendo a compiere quelle azioni capaci di portarci verso una vita migliore, raggiungere un benessere e un sentire superiore, accompagnare le nostre scelte frutto dei nostri veri desideri non inquinati da giudizi precostituiti, di migliorare le nostre relazioni.
Nel percorso sinestetico che caratterizza il programma annuale di Inter Artes, è stato sorprendente dare voce al più silenziato e schiavizzato elemento di noi stessi: il corpo. A lui spesso ordiniamo di ubbidire, di non ammalarsi, di essere performativo, di essere efficiente. La rivoluzione del focusing consiste nell’ascoltare una volta tanto questo corpo-suddito. Le sue risposte sono sempre rivelatrici perché, come dice Emmy, “il corpo sa”.
Sabrina Sessa